Municipio

Descrizione

Comune collinare di antica origine, dove la coltivazione di viti, olivi e cereali è affiancata da vivaci iniziative imprenditoriali (aziende tessili, alimentari e di materiali da costruzione). I guardesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, sono concentrati per lo più nel capoluogo comunale; solo una piccola fetta della comunità, infatti, risiede nei piccoli aggregati urbani di Casaline-Poggio Nuovo, Case Branca, Cocciano, Le Case, Madonna del Porto e Tavoletta, nonché in case sparse sul comprensorio comunale. L'abitato è disposto irregolarmente ai lati della statale Amerina, ai piedi di un colle conico coronato dai ruderi dell'antico borgo, da tempo abbandonato. Il territorio comunale, che possiede un'isola amministrativa tra i comuni di Avigliano Umbro, Amelia e Montecastrilli, si estende sia nel fondovalle del fiume Tevere, dove prosperano seminativi, vigneti e oliveti, sia sulle pendici boscose della dorsale amerina, ammantata di lecceti quasi esclusivamente governati a ceduo. Le distese coltivate, i casolari e i castelli arroccati sulle colline testimoniano il rispettoso equilibrio che da secoli intercorre fra l'uomo e la natura. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa, merlata "alla guelfa" e sorretta dai Santi Pietro e Cesareo -il primo, vestito d'azzurro, impugna due chiavi d'oro, il secondo, con una veste rossa, stringe una palma-; sulla verde campagna che li sostiene è rappresentata una stella d'oro a sette raggi, fra le lettere S.P. da un lato e S.C. dall'altro.

Storia

Resti di insediamenti preromani non urbanizzati e tracce nella toponomastica locale, da cui si deduce l'esistenza di uno scalo fluviale sul Tevere, testimoniano l'antichità del popolamento del territorio comunale e la sua continuità nel corso dei secoli. Il borgo si costituì alla fine del XIV secolo, quando fu abbandonato l'antico castello di Guardege, come prescritto dal trattato di pace stipulato allora tra Todi e Amelia. Nel XVI secolo il feudo passò ai Marsciano, che lo tennero fino a tempi abbastanza recenti; gli stessi, nel XVIII secolo, fecero costruire più a valle il palazzo intorno al quale si è sviluppato l'attuale abitato. Il toponimo potrebbe derivare da "guarda", variante di "guardia", che in origine allude ad un 'posto di guardia'. Due cinte murarie di epoca preromana, speculari, in comunicazione visiva fra di loro e poste a guardia del tracciato viario che congiungeva l'Etruria meridionale con l'attuale provincia di Terni, sono ancora visibili sulla sommità dei monti Pianicel Grande e Castellari. Del castello di Guardege rimangono solo pochi resti mentre si presenta in buono stato di conservazione, grazie a recenti interventi di restauro, quello del Poggio (XI secolo). Qualche dipinto di buona fattura del XV e XVI secolo si conserva nella chiesa parrocchiale edificata nel XVIII secolo.

Modalità di accesso

Si accede alla struttura dal portone principale sito in Piazza Pietro Panfili, Guardea, TR 05025

Come arrivare

Piazza Pietro Panfili, Guardea, TR 05025

mappa

Costi

L’accesso al municipio è gratuito

Orario per il pubblico

Consultare le schede dei singoli uffici per ricevere informazioni in merito agli orari di apertura

Ultimo aggiornamento: 16-04-2024

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